
I CORRIDORI DEL SENZAGIRO
Budapest, 8 maggio 2020
dal nostro inviato Giovanni Battistuzzi
Immagine di copertina di Riccardo Guasco
Quando Italo Svevo salì sul treno per tornarsene a Trieste, guardò per l’ultima volta quella parte orientale dell’Impero che l’aveva accolto per qualche mese. Non si sentì particolarmente dispiaciuto nel lasciarla. Appuntò nel suo taccuino solo tre parole: Budapest sa attendere. Non aggiunse altro. D’altra parte, quando vogliono, i triestini sanno essere essenziali, quasi ermetici.
La cosa strana è che pure Ferenc Molnár, mentre ripensava alla sua città nell’appartamento d’esilio di New York, arrivò alla stessa conclusione: Budapest sa attendere. In questo caso il contesto c’è, riguarda l’occupazione nazista della capitale ungherese. Tutto è insomma molto più chiaro.
Tom Dumoulin probabilmente non ha mai letto né Svevo né Molnár, o se anche gli ha letti, se ne è fregato altamente di Svevo e Molnár, come è giusto che sia. L’olandese muove le mani freneticamente, ha in corpo la frenesia di chi non sa attendere, tanto meno a Budapest, tanto meno alla vigilia del Giro d’Italia. È magro e abbronzato, ha gli occhi sorpresi di chi non ci doveva essere, e lo sguardo soddisfatto di chi con la sua comparsa ha scompaginato piani e programmi altrui. E già che c’è, che è in ballo sente dentro la smania di vedere che effetto che fa presenziare lì dove non era atteso.
Solo quattro giorni fa una banale caduta in allenamento di uno dei suoi corridori aveva scompaginato i piani del Team Jumbo-Visma. Per questo avevano annunciato che ci sarebbe stata una sorpresa. Nessuno però immaginava la sorpresa. Nessun tweet, nessun post, solo un appuntamento a Budapest. E il pacco regalo per il Giro si è materializzato dietro un sorriso enorme e un ampio saluto con la mano. Il direttore sportivo della formazione olandese si è limitato a dire: “Aveva la gamba buona, si sentiva così bene che quando si è liberato un posto, ha detto ‘io ci sono’. Speriamo che possa replicare quanto successo ad Alberto Contador”.
Il primo a incrociare Tom Dumoulin è stato l’altro inatteso: Chris Froome. Perché pure il keniano d’Inghilterra ha deciso all’ultimo di prendere il via a questo Giro d’Italia. Lo spirito però è meno esuberante e soprattutto le mani sono tenute ben avanti per proteggersi bene da qualsiasi ambizione altrui: “Sono qui per dare una mano a Richard, spero di poter contribuire alla causa della squadra e di mettere chilometri in vista del Tour”. Froome sembra sincero, poi chissà.
Gli ultimi due (auto)invitati al ballo si siedono affianco agli altri ospiti prestigiosi, pronti a sfruttare l’occasione buona per imporre la loro danza.
Richard Carapaz proverà a riproporre la sua marimba, quella che spiazzò tutti l’anno scorso, che si impose all’inizio per mal calcoli altrui, salvo poi trovare legittima giustificazione per meriti propri. Ritmi sudamericani, diverse melodie. Miguel Ángel López c’ha una cumbia da esibire, da far vedere, da rendere finalmente duratura e non estemporanea come certa musica da spiaggia. Non c’è maglia bianca quest’anno a poter consolare, l’obbiettivo è rosa e verticale, dolomitico e alpino. La gigue di Remco Evenepoel è invece pronta ad essere scoperta. Ambisce a imporsi come dittatura musicale prolungata, ma vanno ancora raffinati i passi, trovato il ritmo giusto dei movimenti. Per il Ganassa sembra tutto un gioco, le corse una continuazione naturale di se stesso. Il problema è che c’è gente che non ha troppa voglia di ballare alle sue condizioni e alla prima occasione sarà pronto a dimostrarglielo. Come per esempio Romain Bardet che il suo bourrée è da un po’, forse troppo, che lo vorrebbe far diventare un bene comune, ma che ogni tanto si dimentica di renderlo accessibile anche agli altri, se non in sporadiche quanto ammaglianti rappresentazioni ad alta quota. Spettacoli singoli, opere uniche non replicabili. Il fascino dell’effimero. E allora un bell’amen alla classifica, che mica è quella che fa un corridore. Anche Simon Yates non ha molta voglia di farsi dettare i passi. Vorrebbe lui dettare il ritmo, imporre il suo rock&roll acrobatico al resto del gruppo. Due anni fa c’era quasi riuscito, poi però si ritrovò col fiato corto proprio quando gli altri tiravano fuori le loro scorte. L’errore l’ha capito, le contromosse le ha prese, l’armonia dei suoi movimenti però un po’ ne ha risentito. E questo tutto a sfavore della garibalderia. In coppia invece proveranno a ballare Vincenzo Nibali e Giulio Ciccone. Un valzerone di Castellina-Pasi, paesano al punto giusto da poter essere irresistibile. E il Giro è una grande sagra che a volte balla ciò che gli va, senza seguire troppo le partiture.
Di partiture non ne hanno bisogno gli avventurosi. E di gente di spirito e volontà ce ne sono parecchi tra le file dei girini. Tutta gente che ha capito che nulla c’è di più bello del rischio d’impresa, della vita (mai) grama della lepre. Perché tra un fucile e l’incertezza di un’evasione è sempre meglio scegliere la seconda, anche a rischio della propria pellaccia.
Di partiture non hanno bisogno neppure i velocisti. Perché in volate sovraffollate di troppi galli dalla grande cresta, da Pascal Ackerman a Elia Viviani, da Caleb Ewan a Giacomo Nizzolo, da Fabio Jakobsen a Dylan Groenewegen, da Arnaud Démare a Cees Bol, gli spazi sanno congestionati come in una discoteca di grido. Quella nella quale proverà a muoversi al meglio Peter Sagan, uno che nella scomodità trova una dimensione d’elezione. Sarà un ballo costipato, una techno con più alti che bassi, ma con un bel rullante a tenere il tempo, quello giusto per muoversi a tempo.
E il tempo giusto è quello che inizierà domani, anche se sarà cadenzato e dilatato. Tre, due, uno, via, uno dopo l’altro, uno a distanza di un minuto dall’altro. Ottimilaseicento metri lungo i quali far girare le gambe il più forte possibile. Nella speranza che sia più veloce di tutti gli altri. O almeno non troppo lento.
Lista partenti
INEOS (GBR) | |
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1 | Richard Carapaz (ECU) |
2 | Chris Froome (GBR) |
3 | Andrey Amador (CRC) |
4 | Rohan Dennis (AUS) |
5 | Eddie Dunbar (IRL) * |
6 | Filippo Ganna (ITA) * |
7 | Jhonatan Narvaez (ECU) * |
8 | Salvatore Puccio (ITA) |
AG2R LA MONDIALE (FRA) | |
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11 | Romain Bardet (FRA) |
12 | Clément Chevrier (FRA) |
13 | Axel Domont (FRA) |
14 | Mathias Frank (CH) |
15 | Jaakko Hänninen (FIN) * |
16 | Nans Peters (FRA) |
17 | Andrea Vendrame (ITA) |
18 | Lawrence Warbasse (USA) |
ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC (ITA) |
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21 | Nicola Bagioli (ITA) * |
22 | Manuel Belletti (ITA) |
23 | Miguel Flórez (COL) * |
24 | Davide Gabburo (ITA) |
25 | Francesco Gavazzi (ITA) |
26 | Simon Pellaud (CH) |
27 | Simone Ravanelli (ITA) * |
28 | Jhonatan Restrepo (COL) |
ASTANA (KAZ) | |
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31 | Jakob Fuglsang (DEN) |
32 | Miguel Ángel López (COL) |
33 | Manuele Boaro (ITA) |
34 | Rodrigo Contreras (COL) |
35 | Fabio Felline (ITA) |
36 | Yevgeniy Gidich (KAZ) * |
37 | Davide Martinelli (ITA) |
38 | Aleksandr Vlasov (RUS) * |
BAHRAIN – MCLAREN (BRN) | |
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41 | Damiano Caruso (ITA) |
42 | Pello Bilbao (ESP) |
43 | Mark Cavendish (GBR) |
44 | Sonny Colbrelli (ITA) |
45 | Scott Davies (GBR) |
46 | Mark Padun (UKR) |
47 | Hermann Pernsteiner (AUT) |
48 | Jan Tratnik (SLO) |
BARDIANI – CSF – FAIZANÈ (ITA) | |
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51 | Vincenzo Albanese (ITA) * |
52 | Marco Benfatto (ITA) |
53 | Giovanni Carboni (ITA) * |
54 | Giovanni Lonardi (ITA) * |
55 | Mirco Maestri (ITA) |
56 | Matteo Pelucchi (ITA) |
57 | Manuel Senni (ITA) |
58 | Filippo Zaccanti (ITA) * |
BORA – HANSGROHE (GER) | |
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61 | Peter Sagan (SVK) |
62 | Pascal Ackermann (GER) |
63 | Cesare Benedetti (ITA) |
64 | Rafał Majka (POL) |
65 | Daniel Oss (ITA) |
66 | Juraj Sagan (SVK) |
67 | Maximilian Schachmann (GER) |
68 | Rüdiger Selig (GER) |
CCC (POL) | |
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71 | Il’nur Zakarin (RUS) |
72 | Will Barta (USA) * |
73 | Patrick Bevin (NZL) |
74 | Josef Černý (CZE) |
75 | Alessandro De Marchi (ITA) |
76 | Pavel Kochetkov (RUS) |
77 | Fausto Masnada (ITA) |
78 | Attila Valter (HUN) * |
COFIDIS (FRA) | |
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81 | Elia Viviani (ITA) |
82 | Simone Consonni (ITA) |
83 | Nathan Haas (AUS) |
84 | Jesper Hansen (DEN) |
85 | Jesús Herrada (ESP) |
86 | Luis Ángel Maté (ESP) |
87 | Stéphane Rossetto (FRA) |
88 | Fabio Sabatini (ITA) |
DECEUNINCK – QUICK-STEP (BEL) | |
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91 | Remco Evenepoel (BEL) * |
92 | Davide Ballerini (ITA) |
93 | Mattia Cattaneo (ITA) |
94 | Mikkel Frølich Honoré (DEN) * |
95 | Fabio Jakobsen (NED) * |
96 | Iljo Keisse (BEL) |
97 | James Knox (GBR) * |
98 | Florian Sénéchal (FRA) |
EF Pro Cycling (USA) | |
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101 | Tejay Van Garderen (USA) |
102 | Jonathan Caicedo (ECU) |
103 | Hugh Carthy (GBR) |
104 | Lawson Craddock (USA) |
105 | Ruben Guerreiro (POR) |
106 | Alex Howes (USA) |
107 | Tanel Kangert (EST) |
108 | Neilson Powless (USA) * |
GROUPAMA – FDJ (FRA) | |
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111 | Arnaud Démare (FRA) |
112 | Kilian Frankiny (CH) |
113 | Jacopo Guarnieri (ITA) |
114 | Ignatas Konovalovas (LTU) |
115 | Olivier Le Gac (FRA) |
116 | Tobias Ludvigsson (SWE) |
117 | Miles Scotson (AUS) |
118 | Ramon Sinkeldam (NED) |
ISRAEL START-UP NATION (ISR) | |
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121 | Krists Neilands (LAT) |
122 | Rudy Barbier (FRA) |
123 | Guillame Boivin (CAN) |
124 | Davide Cimolai (ITA) |
125 | Alex Dowsett (GBR) |
126 | Guy Sagiv (ISR) |
127 | Mads Würtz Schmidt (DEN) |
128 | Rick Zabel (GER) |
JUMBO – VISMA (NED) | |
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131 | Tom Dumoulin (NED) |
132 | Dylan Groenewegen (NED) |
133 | George Bennett (NZL) |
134 | Koen Bouwman (NED) |
135 | Amund Grøndahl Jansen (NOR) |
136 | Lennard Hofstede (NED) |
137 | Mike Teunissen (NED) |
138 | Antwan Tolhoek (NED) |
LOTTO – SOUDAL (BEL) | |
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141 | Caleb Ewan (AUS) |
142 | Thomas De Gendt (BEL) |
143 | Carl Fredrik Hagen (NOR) |
144 | Adam Hansen (AUS) |
145 | Roger Kluge (GER) |
146 | Tosh van der Sande (BEL) |
147 | Jelle Wallays (BEL) |
148 | Tim Wellens (BEL) |
MITCHELTON – SCOTT (AUS) | |
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151 | Simon Yates (GBR) |
152 | Jack Bauer (NZL) |
153 | Jhoan Esteban Chaves (COL) |
154 | Tsgabu Grmay (ETH) |
155 | Lucas Hamilton (AUS) * |
156 | Damien Howson (AUS) |
157 | Luka Mezgec (SLO) |
158 | Andrey Zeits (KAZ) |
MOVISTAR TEAM (ESP) | |
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161 | Carlos Betancur (COL) |
162 | Dario Cataldo (ITA) |
163 | Hector Carretero (ESP) * |
164 | Nelson Oliveira (POR) |
165 | Antonio Pedrero (ESP) |
166 | José Joaquin Rojas Gil (ESP) |
167 | Eduardo Sepulveda (ARG) |
168 | Davide Villella (ITA) |
NTT Pro Cycling Team (RSA) | |
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171 | Domenico Pozzovivo (ITA) |
172 | Victor Campenaerts (BEL) |
173 | Enrico Gasparotto (ITA) |
174 | Ryan Gibbons (RSA) |
175 | Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) |
176 | Gino Mäder (CH) * |
177 | Giacomo Nizzolo (ITA) |
178 | Danilo Wyss (CH) |
SUNWEB (GER) | |
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181 | Wilco Kelderman (NED) |
182 | Søren Kragh Andersen (DEN) |
183 | Nikias Arndt (GER) |
184 | Cees Bol (NED) * |
185 | Chad Haga (USA) |
186 | Jai Hindley (AUS) * |
187 | Casper Pedersen (DEN) * |
188 | Martijn Tusveld (NED) |
TREK – SEGAFREDO (USA) | |
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191 | Vincenzo Nibali (ITA) |
192 | Gianluca Brambilla (ITA) |
193 | Giulio Ciccone (ITA) |
194 | Nicola Conci (ITA) * |
195 | Kenny Elissonde (FRA) |
196 | Ryan Mullen (IRL) |
197 | Antonio Nibali (ITA) |
198 | Edward Theuns (BEL) |
UAE TEAM EMIRATES (UAE) | |
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201 | Alexander Kristoff (NOR) |
202 | Davide Formolo (ITA) |
203 | Valerio Conti (ITA) |
204 | David De La Cruz (ESP) |
205 | Joe Dombrowski (USA) |
206 | Juan Sebastian Molano (COL) |
207 | Aliaksandr Riabushenko (BLR) * |
208 | Diego Ulissi (ITA) |
VINI ZABÙ – KTM (ITA) |
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211 | Giovanni Visconti (ITA) |
212 | Marco Frapporti (ITA) |
213 | Lorenzo Fortunato (ITA) * |
214 | Andrea Garosio (ITA) |
215 | Umberto Marengo (ITA) |
216 | James Mitri (NZL) * |
217 | Lorenzo Rota (ITA) * |
218 | Edoardo Zardini (ITA) |