Ventitré centesimi Budapest, 9 maggio 2020 dal nostro inviato Marco Pastonesi illustrazione di Federico Tram Tramonte Ventitré centesimi di secondo. Niente. Eppure è la differenza che c’è tra ricordare e rimpiangere, celebrare e maledire, festeggiare e spiegare, entrare nella storia e uscire dalla geografia, insomma tra vincere e perdere. Perché sarà anche vero che nel ciclismo uno solo vince ma nessuno perde, ma è ancora più vero che quando si accarezza la vittoria per ventitré centesimi di secondo – diciamo la verità: neanche un battito di ciglia – quella la si vive come una sconfitta, perfino insopportabile. Stavolta Vincenzo Nibali ha festeggiato e Tom Dumoulin ha spiegato. Gli 8 km e 600 m nel cuore di Pest e poi in...Continue Reading
A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza. «La speranza è il doping dei poveri» (p. 42) Se nelle crono gli ultimi partono per primi, allora qui si comincia con Il mondo di Gianni Mura, uscito lo scorso 17 aprile con “Repubblica” (304 pagine, 9,90 euro più il quotidiano). La copertina è già un omaggio al ciclismo, almeno metà del mondo del “Dottorone” (l’altra metà è il calcio, ma ci vorrebbe una terza metà per la cucina e una quarta metà per musica, libri e cinema: la matematica non sarà un’opinione, ma lo sport – scusate: lo Sport – sì, e Mura valeva il doppio, oltre che il prezzo del giornale, del libro, della lettura, di tutto). Da...Continue Reading