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Pivato l’economista

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, Roma

«Carlo Marx pneumatico dei socialisti italiani. Compagni provate la gran marca rossa» (p. 111).

Si chiama “Avanti!”, è «il velocipede popolare creato a favore delle masse operaie organizzate», distribuito in tre modelli «da corsa, con un freno alla gomma, da viaggio con due freni alle cerchie parafanghi e ruota libera, da donna» e per i soci ha un prezzo «dalle 130 alle 145 lire». E «a completare l’impronta militantistica», gli pneumatici Carlo Marx. È una delle mille (magari mille no, ma cento sì) scoperte che Stefano Pivato, docente di Storia contemporanea all’Università di Urbino, propone nella Storia sociale della bicicletta (il Mulino, 252 pagine, 22 euro). Se Gianni Brera scriveva che «traverso le viti di una bicicletta si può anche scrivere la storia d’Italia», Pivato lo ha fatto. Pedalando fra preti e donne, bersaglieri e futuristi, poeti e pionieri, carabinieri e ladri, maglie nere e ciclisti rossi.

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