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Annie la viaggiatrice

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza

«Io ho solo un sogno e lo sto rincorrendo» (pag. 29).

Annie, che s’ispirò al “Giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne e accettò una scommessa per farlo in bicicletta. Annie, che indossò un abito blu leggero ed elegante, che nella borsetta mise una mappa, fotografie e spille da balia, che uscì di casa e sentì la banda suonare. Annie, che dagli Stati Uniti salì su un transatlantico, sbarcò in Europa e ricominciò a pedalare. Annie, che finì “in una piccola cella, e mi diedero del pane, della minestra e un bicchiere d’acqua”, poi fu liberata e per rimediare l’errore “i gendarmi avevano lucidato talmente tanto il telaio e la targa che mi sembrava di pedalare su una stella cometa”…

Roberta Balestrucci Fancellu ha scritto, Luogo Comune ha illustrato e la Sinnos ha pubblicato “Annie, il vento in tasca” (96 pagine, 12 euro), una graphic novel sulla straordinaria avventura della Londonderry nel 1894.

 

 

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