Se c’è una cosa che rende il ciclismo un sport popolare e metafora della vita è che il campione fa tanta fatica quanto la schiappa, che lo sforzo dell’ultimo non è da meno a quello del primo al traguardo. In fondo è un po’ il pensiero che guida Namasté. Ne siamo convinti quando sosteniamo che la fragilità è costitutiva dell’essere umano. Di tutti, non solo di coloro con una fragilità conclamata, ben visibile e troppo spesso etichettabile. Per questo motivo abbiamo fatto dell’essere a servizio della fragilità per trasformarla in risorsa la nostra mission. SenzaGiro si è concluso e la Cooperativa Sociale Namasté è stata la beneficiaria della raccolta fondi collegata all’iniziativa e delle donazioni ricevute dagli sponsor come Santini...Continue Reading
A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «E in bicicletta funziona più o meno allo stesso modo. Tipo quando cado» (pag. 161). Il Ciclista Urbano deve avere una bicicletta molto leggera e spoglia, indissare comuni scarpe da ginnastica e bermuda ampi e arieggiati, ignorando casco, guanti e pantaloncini in lycra incollati al corpo. Il Ciclista Urbano sa che il freno a pedale è disprezzato, ritenuto superato e poco sicuro, ma sa anche che, padroneggiato, non lo cambierebbe con nulla al mondo. Il Ciclista Urbano ha un segreto e lo assapora: i marciapiedi sono il terreno definitivo per l’esercizio del ciclismo radicale di alto livello e pericolosità. Il Ciclista Urbano potrebbe parlare, per ore e ore, delle proprie...Continue Reading
Il SenzaGiro è finito da qualche ora. Sono state tre belle settimane di storie e di immagini, di parole e di strade, un po’ immaginate, un po’ no. È stato un gioco a coppie, un Trofeo Baracchi diventato Giro. Dopo l’introduzione-ouverture firmata da Claudio Gregori, siamo partiti con Marco Pastonesi e Federico Tramonte, sul filo dei centesimi di secondo, con un temporale e con le ombre di una Budapest quasi metafisica. Ci siamo incartati in volata a Gyor, con Andrea Schiavon e Francesco Poroli e poi spazzolati dal vento sul lago Balaton, in compagnia di Guido Foddis e Mauro Mazzara. Sbarcati in Sicilia, Daniele D’Aquila e Osvaldo Casanova ci hanno accolti con le braccia aperte e benedicenti di un Cristo...Continue Reading