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Galera il ciclista urbano

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza

«E in bicicletta funziona più o meno allo stesso modo. Tipo quando cado» (pag. 161).

Il Ciclista Urbano deve avere una bicicletta molto leggera e spoglia, indissare comuni scarpe da ginnastica e bermuda ampi e arieggiati, ignorando casco, guanti e pantaloncini in lycra incollati al corpo. Il Ciclista Urbano sa che il freno a pedale è disprezzato, ritenuto superato e poco sicuro, ma sa anche che, padroneggiato, non lo cambierebbe con nulla al mondo. Il Ciclista Urbano ha un segreto e lo assapora: i marciapiedi sono il terreno definitivo per l’esercizio del ciclismo radicale di alto livello e pericolosità. Il Ciclista Urbano potrebbe parlare, per ore e ore, delle proprie cicatrici.

Il Ciclista Urbano vive una vita parallela con un chirurgo che scala – a piedi – le montagne. Che romanzo, quello del brasiliano Daniel Galera, “Sogni all’alba del ciclista urbano” (Mondadori, 218 pagine, 17 euro), del 2006.

 

 

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