Il Rosso vincente Monselice, 22 maggio 2020 dal nostro inviato Silvio Martinello illustrazione di Giulio Castagnaro Grande entusiasmo al villaggio di partenza: Cervia ha accolto con calore gli Eroi del Giro. Le emozioni finora non sono mancate, soprattutto ieri nell’importante crocevia rappresentato dalla frazione appenninica di Cesenatico. Una giornata che avrebbe dovuto essere favorevole all’ex maglia rosa, Vincenzo Nibali, ne ha invece evidenziato qualche limite, la pioggia ed il freddo questa volta non sono stati alleati. Il gran lavoro dei compagni di squadra gli ha consentito di rimanere comunque in gioco. «Poche chiacchiere e menare» era il motto del compianto Felice Gimondi, ed è ciò che gli appassionati si attendono. Si è ripartiti pertanto con una nuova classifica generale e...Continue Reading
«Una volta non era così» Cesenatico, giovedì 21 maggio 2020 dal nostro inviato Filip J Cauz illustrazione di Francesco Chiacchio «Una volta non era così». Loris pronuncia la frase senza voltarsi. Appoggia le parole di colpo sul bancone, rompendo il silenzio, fin allora imperturbabile, di una partita di Maraffone. Il Bar Piazza si è di colpo affollato di figure bagnate e bestemmianti: ragazzi della carovana, lavoratori del Giro, giornalisti, autisti… tutti uniti dalla fuga, via dalla corsa. Troppa pioggia, improvvisa. «Un’era acsé una vòlta», dice Loris, un dedalo di capillari sul naso e due occhi azzurri tremolanti che contano i tanti giorni del calendario visti volare via dallo stesso tavolo, con gli stessi compagni di gioco, lo stesso mazzo di carte...Continue Reading
Una madison in Riviera Rimini, mercoledì 20 maggio 2020 dal nostro inviato Andrea Costa illustrazione di Marcus Reed L’undicesima tappa sembrava già scritta. Una tranquilla risalita verso nord, con una volata finale. In apparenza il percorso non lascia spazio alla fantasia: i 181 km coincidono per la maggior parte con la Statale 16, lungo quel territorio stretto tra il mare e le colline che negli anni ‘90 del secolo scorso gli urbanisti chiamavano la “Città adriatica”. Una sequenza continua di case, capannoni, centri commerciali, lidi, porti, che uniscono i centri storici costieri. Un paesaggio che sembra anticipare la Romagna, ma in realtà è un’altra cosa, con quei crinali sullo sfondo e le valli che scendono sulla costa sabbiosa. Si comincia...Continue Reading
De Gendt-Ciccone, fuga a due in Abruzzo Tortoreto Lido, 19 maggio 2020 dal nostro inviato Antonio Ruzzo illustrazione di Lucio Schiavon «Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare e con un po’ di fortuna si può dimenticare. E di nuovo la vita sembra fatta per te. E comincia domani…» Anni fa, quando l’Aquila provava a riaprire le ali con una canzone cantata da gli “Artisti per l’Abruzzo”, un coro di fuoriclasse per lenire le ferite del terremoto. Quando negli alberghi del lungomare non ci si veniva col cuore leggero di chi va in vacanza ma sfollati da case sgarrupate, in fuga da montagne che non ne volevano proprio sapere di star ferme. Pietra dopo pietra le...Continue Reading
Santini e gli effetti di un metatarso rotto Vasto, 18 maggio 2020 dal nostro inviato Carlo Brena illustrazione di Pietro Corraini È un cielo terso quello che sveglia i girini la mattina della prima delle due giornate di riposo del SenzaGiro: l’Adriatico è una linea dritta all’orizzonte, immobile davanti ai balconi degli hotel di Vasto. Nei parcheggi degli alberghi le officine volanti dei team sono già alle prese con la manutenzione delle specialissime: «Servono tutte già belle pronte per le dieci» ci dice un meccanico del team Trek Segafredo mentre regola la sella a una Emonda, rossa come la più potente delle Ferrari, prima che i ragazzi escano per una sgambata di gruppo. «Ma perché non gliela fate rosa?» grida...Continue Reading
La bellezza non è mai prevedibile Vieste, 17 maggio 2020 dal nostro inviato Marco Ballestracci illustrazione di Marija Markovic Giovinazzo è un posto che m’ha sempre incuriosito, dai tempi delle “Domeniche Sportive” condotte, guardacaso, da Adriano De Zan in cui si leggevano i risultati delle partite di hockey su pista. Conoscevo tutte le città del campionato, tranne Giovinazzo, che proprio non avevo idea dove si trovasse. Così può accadere che una tappa del Giro d’Italia serva anche a rispondere a vecchi quesiti e a prendere atto che non aver mai visto Giovinazzo è una bella fregatura, perché è davvero tanta roba. D’altro canto, magari qualcuno se l’è dimenticato, siamo in Puglia e, dopo Giovinazzo, il gruppo passerà da Trani, Margherita...Continue Reading
Elia batte Iljo Brindisi, 16 maggio 2020 dal nostro inviato Aldo Ballerini illustrazione di Nadia Guidi Si parte dal Castello Aragonese di Castrovillari; si arriva alle Colonne Romane di Brindisi, ci dispiace per gli altri ma è l’Italia, è il Giro. La partenza è in discesa, e dopo un lungo tratto sulla costa Ionica si arriva a Brindisi, quasi duecento chilometri di pianura. Siamo ancora a un terzo del Giro ma la tappa la precedente, Mileto-Camigliatello Silano, 223 km con la lunga salita finale per il Valico di Montescuro, è stata dura per tutti, scalatori, velocisti. Quella di oggi sarà quindi una tappa di recupero, una tappa tranquilla, a tratti noiosa. Eppure. Eppure il gruppo parte a tutta velocità, manco...Continue Reading
Dario Cataldo: uno che ritorna Camigliatello Silano, 15 maggio 2020 dalla nostra inviata Alessandra Giardini illustrazione di 2BROS Creative Che poi a rileggere la tappa alla rovescia, dal traguardo fino alla partenza, trovi già tutti i segni. Questa mattina Dario Cataldo è stato il primo a scendere dal bus, è andato a firmare, da solo, guardandosi attorno, ha appoggiato la bici e si è concesso giornale e caffè seduto a un tavolino del villaggio di partenza. Ha fissato a lungo in controluce la cattedrale di Mileto, in alto quella specie di ricamo che lascia intravedere il cielo. «Mi piacerebbe disegnarla, ma le chiese non sono il mio forte». Dario tratteggia facce, occhi, profili. Ritratti. «La notte quando il sonno non...Continue Reading
La chiave di tutto: Vincenzo come Wolfgang Villafranca Tirrena, 14 maggio 2020 dal nostro inviato Emanuele Esaia illustrazione di Riccardo Guasco Da Catania a Villafranca Tirrena: una tappa di trasferimento, dopo la scalata dell’Etna di ieri. Si parte dalla terra delle nere pendici laviche, dure sia alla vista sia al tatto, che di tanto in tanto servono da scivolo per colate di fuoco, anticipate da qualche petardo di avvertimento per gli abitanti del circondario. Spesso non fanno danno, solo fumo e cenere. Bisogna sapere che l’Èttina è un tipo incazzusu, che trattiene il fiato per anni e poi esplode, guardando tutti dall’alto verso il basso, forte della sua taglia: un peso massimo, tra i vulcani d’Europa. Nei giorni di sole,...Continue Reading
Lava, gelati e stelle: Ciccone sopra il vulcano Piano Provenzana, 13 maggio 2020 dal nostro inviato: Giacomo Pellizzari illustrazione di Tiziana Longo Nell’estate del 1950, lo scrittore americano Truman Capote prende casa ai piedi dell’Etna, dalle parti di Taormina. Una foto lo ritrae accovacciato sui gradini di una abitazione dalle pareti bianche come il gesso. Indossa un paio di sandali in cuoio, ha la camicia sbottonata e dei pantaloni enormi: tre taglie più della sua. Truman Capote ha 26 anni ma ha la faccia da bambino che avrà anche a 60: una faccia da bambino che è in preda alle meraviglie del mondo, guai a svegliarlo. La vegetazione, la casa a picco sul mare, isolata, senza acqua corrente né elettricità, si...Continue Reading