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Cronaca di tappa
12
Mag

4a tappa: Monreale-Agrigento

La fame di Remco Evenepoel Agrigento, 12 maggio 2020 dal nostro inviato: Daniele D’Aquila illustrazione di Osvaldo Casanova «Capitanooooo!…..TRINACRIA!!!…». Così l’attendente deve aver urlato avvistando l’isola. In realtà no, ma ci piace immaginare che così sia andato lo sbarco. Anzi, gli sbarchi: fenici, pelasgi, minoici, greci, cartaginesi, bizantini, arabi, normanni, svevi, francesi, aragonesi, spagnoli, austriaci. Sono mancati giusto klingoniani e meganoidi, tanto che se chiedi a un anziano indigeno dello “sbarco in Sicilia” ti risponde «quale, Voscenza?!». Etnie, lingue, religioni, gastronomie, culture avvicendatesi per secoli, ad arricchire questa già florida terra che dovrebbe impettirsi d’orgoglio per le proprie meraviglie e invece più spesso arrossisce di vergogna. A sbarcare in Sicilia oggi è un altro popolo, quello del ciclismo, non c’è una...
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11
Mag

3a tappa: Székesfehérvar-Nagykanisza

Vento sul Balaton Nagykanisza, 11 maggio 2020 dal nostro inviato: Guido Foddis illustrazione di Mauro Mazzara Verranno al contrattacco con elmi ed armi nuove, cantavano i CCCP. Questa tappa, duecento chilometri di noia per salutare in volata l’Ungheria, alla fine premia ciclisti armati di coraggio e fantasia. Festeggia Davide Formolo la sua prima maglia rosa, indossata sopra alla maglia tricolore. Il “secchione della Valpolicella” sta maturando bene, anno dopo anno, come l’amarone della sua cantina. Va bene a tutti, va bene anche a Nibali, che si ritrova qualche rivale un po’ più distante rispetto a ieri. Come dice sempre quell’asino di Bruseghin: «Tappa vallonata, tappa da comanche».  L’agguato prende corpo a ora di pranzo, in una cittadina al cui nome hanno tolto un po’...
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10
Mag

2a tappa: Budapest-Györ

Un groviglio a Györ Budapest, 10 maggio 2020 dal nostro inviato: Andrea Schiavon illustrazione di Francesco Poroli C’è paprika e paprica. Senza scomodare i cultori di Tinto Brass (in tale caso si tratta di un altro tipo  di Paprika) non si può attraversare l’Ungheria pensando che quella polvere rossa sia sempre uguale. È un po’ come ritenere tutte le tappe di un grande giro equivalenti, solo perché ovunque ci sono dei ciclisti che pedalano. Una tappa di pianura non è mai speziata come una tappa di montagna. A meno che non succeda quello che è accaduto a Győr. Cosa potrà mai capitare percorrendo le strade piatte che attraversano la puszta, tra sterminati campi di girasole e cavalli curiosi? Cosa può scombinare...
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09
Mag

1a tappa: Budapest-Budapest (cronometro individuale)

Ventitré centesimi Budapest, 9 maggio 2020 dal nostro inviato Marco Pastonesi illustrazione di Federico Tram Tramonte Ventitré centesimi di secondo. Niente. Eppure è la differenza che c’è tra ricordare e rimpiangere, celebrare e maledire, festeggiare e spiegare, entrare nella storia e uscire dalla geografia, insomma tra vincere e perdere. Perché sarà anche vero che nel ciclismo uno solo vince ma nessuno perde, ma è ancora più vero che quando si accarezza la vittoria per ventitré centesimi di secondo – diciamo la verità: neanche un battito di ciglia – quella la si vive come una sconfitta, perfino insopportabile. Stavolta Vincenzo Nibali ha festeggiato e Tom Dumoulin ha spiegato. Gli 8 km e 600 m nel cuore di Pest e poi in...
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08
Mag

SenzaGiro: si aprono le danze

I CORRIDORI DEL SENZAGIRO Budapest, 8 maggio 2020 dal nostro inviato Giovanni Battistuzzi Immagine di copertina di Riccardo Guasco   Quando Italo Svevo salì sul treno per tornarsene a Trieste, guardò per l’ultima volta quella parte orientale dell’Impero che l’aveva accolto per qualche mese. Non si sentì particolarmente dispiaciuto nel lasciarla. Appuntò nel suo taccuino solo tre parole: Budapest sa attendere. Non aggiunse altro. D’altra parte, quando vogliono, i triestini sanno essere essenziali, quasi ermetici. La cosa strana è che pure Ferenc Molnár, mentre ripensava alla sua città nell’appartamento d’esilio di New York, arrivò alla stessa conclusione: Budapest sa attendere. In questo caso il contesto c’è, riguarda l’occupazione nazista della capitale ungherese. Tutto è insomma molto più chiaro. Tom Dumoulin...
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08
Mag

Il Giro della Fantasia

Il giorno prima del SenzaGiro Torre d’Isola, 8 maggio 2020 dal nostro inviato Claudio Gregori Il logo del SenzaGiro è di Osvaldo Casanova Il Giro d’Italia è immortale. Anche quando si ferma, è vivo, più forte di ogni ferita e di ogni bando. Questo Giro della Fantasia ne è la prova. È l’antidoto al male. La sfida della creatività al Coronavirus. Il Giro d’Italia non è solo un gioco di muscoli e di cifre. È sogno e passione. Vive anche quando il vento della corsa si placa. Fermenta. Si avvinghia all’epos. Anche quando dorme, regala il sospiro del canto. Omero non è morto con la guerra di Troia. Vive dopo tremila anni. Non ci sono più i grandi cantori come...
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