it

Category

Senzalibri
01
Giu

Galera il ciclista urbano

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «E in bicicletta funziona più o meno allo stesso modo. Tipo quando cado» (pag. 161). Il Ciclista Urbano deve avere una bicicletta molto leggera e spoglia, indissare comuni scarpe da ginnastica e bermuda ampi e arieggiati, ignorando casco, guanti e pantaloncini in lycra incollati al corpo. Il Ciclista Urbano sa che il freno a pedale è disprezzato, ritenuto superato e poco sicuro, ma sa anche che, padroneggiato, non lo cambierebbe con nulla al mondo. Il Ciclista Urbano ha un segreto e lo assapora: i marciapiedi sono il terreno definitivo per l’esercizio del ciclismo radicale di alto livello e pericolosità. Il Ciclista Urbano potrebbe parlare, per ore e ore, delle proprie...
Continue Reading
31
Mag

Telleri il Bottecchia

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Bisogna stare attenti perché le ruote delle biciclette sono tenere, sono di carne, e si rompono subito» (pag. 29). La sua vita fu breve, la sua carriera valorosa, la morte misteriosa. Ottavio Bottecchia era un muratore, diventò un campione. Secondo al Tour de France del 1923, primo in quelli del 1924 e 1925, ritirato nel 1926, assassinato (questa la tesi più credibile) nel 1927. Andrea Telleri ha scritto l’introvabile “O B” (Lo specchio oscuro, 72 pagine, un’edizione stampata nel 1991 in 400 copie numerate più altre 30 fuori commercio). È un romanzo folgorante, ispirato, poetico. Frasi brevi, dialoghi secchi, parole calibrate. Per esempio: «Suo padre non voleva che Ottavio si...
Continue Reading
30
Mag

Fossati il giornalista

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Il bravo giornalista è quello che scrive la verità» (pag. 105). Scriveva di sport, dall’alpinismo all’automobilismo. Amava il ciclismo e il pugilato, che definiva “sport poveri per poveri”. Frequentava anche i cavalli nel senso dell’ippica, e spiegava che “fanno diventare poveri”, nel senso delle scommesse. Di Monza, del 1922, era collega e amico di Gianni Brera, che lo chiamava “il Generale”. Era un perfezionista, onesto e modesto. Lavorò per “La Gazzetta dello Sport” dal 1945 al 1956, per il “Giorno” dal 1956 al 1982 e per “la Repubblica” dal 1982 al 2010. Un campione di giornalismo, quando il giornalismo era scarpinare, guardare, chiedere, insomma esserci, uomini da strada e da...
Continue Reading
29
Mag

Mungo Reed il perdente

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Il biondo mordeva il manubrio fin dall’inizio» (pag. 105). Il pullman. Il viaggio dall’albergo alla partenza. I rulli. Il pubblico. Le parole per ammazzare l’attesa. I pensieri. Le raccomandazioni. Il pronti-via. Tappa dopo tappa, corsa dopo corsa, fatiche speranze sacrifici dubbi limiti compiti, la vita di un corridore che fa del pedalare la sua professione, il suo mestiere, la sua esistenza, la sua etica. Oppure la sua trasgressione, il suo peccato, il suo rischio. Si intitola “Magnifici perdenti” (dell’inglese Joe Mungo Reed, Bollati Boringhieri, 256 pagine, 17,50 euro), non è la traduzione del documentario “Wonderful Losers” sulla vita dei gregari, ma la storia romanzata di un corridore, marito e padre,...
Continue Reading
28
Mag

Gusmeri l’australiano

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «La Matarozza, la mountain bike che sarà la mia compagna di viaggio fino all’altro capo del mondo» (pag. 42). Un vecchio telaio in acciaio, freni a spazzola, niente ammortizzatori, quanto di più robusto, semplice e affidabile possa esserci in campo ciclistico. Con la Matarozza, Francesco Gusmeri, geometra bresciano, progetta e pedala: “Prendo la bici e vado in Australia” (Ediciclo, 240 pagine, 12 euro). Dall’Italia alla Turchia, dall’Iran al Kirghizistan, in Cina, dal Laos alla Thailandia, dall’Indonesia fino alla meta. E’ un viaggio nel mondo ma anche in se stesso, tra moschee e commissariati, sotto la neve e nel deserto, fino a scoprire che nell’altro emisfero sono ancora tutti pazzi per...
Continue Reading
27
Mag

Guareschi il girino

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Gesù…». «Dimmi, don Camillo». «Il Giro passa per Treccoli» (pag. 49). Don Camillo tiene a Fausto Coppi, Peppone a Gino Bartali. Discutono, bisticciano, litigano, finché Peppone, il sindaco comunista, carica sul camion don Camillo, il parroco democristiano, e insieme vanno a vedere i corridori che partecipano al Giro d’Italia. Il primo ad apparire è… Il ritorno a casa sarà ancora più acceso e più lungo, perché i due amici-nemici alla prima tappa (osteria del Molinetto) contenderanno sulla classifica di quel Giro del 1947, alla seconda (osteria della Secchia) sul Giro del 1940, alla terza (osteria della Frasca) sulla Milano-Sanremo e alla quarta (osteria della Gianna) sul Giro di Lombardia. “Don...
Continue Reading
26
Mag

Kreimer lo zen

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «La bicicletta risveglia il ricordo di sensazioni dimenticate da qualche parte nel proprio corpo» (pag. 27). «Ogni bicicletta ha una personalità ed è l’oggetto di un culto privato». «C’è uno spirito eroico che vive nel ciclista urbano, un Davide che rischia la vita passando tra i Golia». «Davanti all’immagine di una bicicletta un adulto, anche se non è un ciclista, si concede un sogno fugace e coltiva un desiderio latente simile alla fantasia di volare». «La bicicletta è un piacere solitario perché quasi nessuno parla mentre pedala». «Essere da soli non significa esere isolati, ma stare con se stessi». «Chi stai salutando? Quei ciclisti. Li conosci? No». «Lo Zen, come...
Continue Reading
25
Mag

Annie la viaggiatrice

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Io ho solo un sogno e lo sto rincorrendo» (pag. 29). Annie, che s’ispirò al “Giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne e accettò una scommessa per farlo in bicicletta. Annie, che indossò un abito blu leggero ed elegante, che nella borsetta mise una mappa, fotografie e spille da balia, che uscì di casa e sentì la banda suonare. Annie, che dagli Stati Uniti salì su un transatlantico, sbarcò in Europa e ricominciò a pedalare. Annie, che finì “in una piccola cella, e mi diedero del pane, della minestra e un bicchiere d’acqua”, poi fu liberata e per rimediare l’errore “i gendarmi avevano lucidato talmente tanto il telaio...
Continue Reading
24
Mag

Stelitano la donna

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «Appena entrò in pista, ciondolando, le saltarono addosso a decine per farle festa» (pag. 97). Lo sapevate che nel 1869 a New York fu aperto un Gimnaciclidium for ladies and gentlemen equipaggiato anche con modelli per le donne? Lo sapevate che tra le cicloturiste cera anche la scienziata Marie Curie, che aveva fatto il viaggio di nozze in bici nell’Ile-de-France? Lo sapevate che l’Unione velocipedistica italiana aveva proibito alle società affiliate di includere nei programmi gare riservate alle donne? Lo sapevate che la scrittrice Anna Maria Ortese, che collaborava a “Epoca”, era considerata un’intrusa fra i giornalisti al seguito del Giro d’Italia? Lo sapevate che ancora negli anni Settanta e...
Continue Reading
23
Mag

Gregori l’esploratore

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «La vita è metamorfosi. Rossignoli è un anfibio. Deluso dalla terra, passa all’acqua. Si dà al canottaggio» (pag. 240). Era un fusto, solido e coraggioso, l’idolo delle lavandaie, figlio di un oste, corridore ciclista. Per tutti è Baslòt, la scodella dove si versa il vino, ma all’anagrafe, e poi sulla Gazzetta dello Sport, risulta come Giovanni Rossignoli. E’ un pioniere delle competizioni in bicicletta: vincitore del primo Giro d’Italia (se la classifica fosse a tempo, ma purtroppo per lui è a punti), in carriera (quasi eterna: a 45 anni correva ancora) conquistò classiche e collezionò avventure. Claudio Gregori, scavando negli archivi, ha ritrovato mappe e tribù, prodezze e acrobazie, vite...
Continue Reading
1 2 3