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David Diehl

Sì, lo ammetto: quando si parla di biciclette non si scappa. Da sempre, ogni giorno, la bici è il solo mezzo che uso per spostarmi in città, non ne ho altri. Ma non si tratta solo di un uso, o di una relazione “materiale”: c’è qualcosa di sentimentale. Ma per me, sopra il Giro d’Italia aleggia una specie di nuvola rosa gonfia di eccitazione ma anche di pressanti domande: mi vedo seduto per ore davanti alla TV, incantato, affascinato eppure non del tutto consapevole di quello che sta succedendo. Il football, lo ammetto, mi cattura di più: ma accettare la sfida di provare a capire i misteri della vita è comunque un bel traguardo da tagliare. 

David Diehl vive e lavora a Zurigo, dove si è diplomato alla Zurich University of the Arts. Da vent’anni è un artista indipendente, illustratore e insegnante, assai poco incline agli esiti digitali del suo lavoro, è invece molto legato alle forme tradizionali di pittura, disegno e collage, e a tutto ciò che riguarda la materialità dell’opera. In qualche modo è finito dentro al mondo dello sport e non c’è verso di venirne fuori: ha collaborato con società calcistiche come Arsenal, Inter e Olympique Marsiglia, per aziende come Puma, per la Bundesliga e per riviste come “FourFourTwo” o “Pickles”. Ama la montagna e il vibrafono di Milt Jackson. Il suo sito web è: daviddiehl.squarespace.com