A cura di Michele Lauro
Il corso del Danubio marca fortemente il paesaggio della regione a nord di Budapest, disegnando una profonda ansa che il tracciato della tappa segue in parte lungo la riva destra.
Antica riserva di caccia dei re ungheresi, l’area è costellata di belle cittadine e borghi sorti in quella che fu una delle province più settentrionali dell’impero romano. Qui correva la linea del Limes, per secoli il confine tra il mondo romano e il resto d’Europa, e i 60 km compresi tra Budapest e Esztergom fanno oggi parte del Donaurandweg, la Ciclabile del Danubio che dalla Germania attraversa mezza Europa per quasi 3000 km fino al delta del Mar Nero.
All’altezza di Szentendre il tracciato taglia verso Visegrád entrando nel Parco naturale del Danubio (Duna-Ipoly Nemzeti), per affrontare la breve salita di Svábvár nella catena dei monti Pilis. Tra Visegrád e Esztergom si disegna l’ansa del Danubio propriamente detta, un meandro quasi ad angolo retto, poi la strada si stacca dal fiume zigzagando nell’ondulata pianura magiara fino al colle di Pannonhalma, antichissimo centro culturale e spirituale raccolto attorno a una famosa abbazia benedettina. Una ventina di chilometri pianeggianti separano Pannonhalma da Györ, florida cittadina alla confluenza di tre fiumi a metà strada tra Budapest e Vienna.
In bella posizione alla confluenza di tre fiumi (Holt-Marcal, Rába e Rábca), è il centro principale del Transdanubio, ricca regione del Nord-ovest ungherese che gravita tradizionalmente sulla Mitteleuropa. Il piccolo centro storico è disseminato di silenziose piazzette e architetture barocche come la settecentesca chiesa dei Carmelitani, mentre la cattedrale sfoggia una curiosa, armonica commistione di stili: linee romaniche lombarde, una cappella gotica, un seicentesco campanile con bulbo e la facciata neoclassica. Palazzi antichi ben restaurati e un arredo urbano curato caratterizzano l’ampia area pedonale, abbellita da numerose fontane e insegne in ferro battuto sopra l’ingresso dei negozi.
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