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tappa_10: San Salvo-Tortoreto Lido

tappa_10: San Salvo-Tortoreto Lido

 

A cura di Michele Lauro

 

Il tracciato risale l’Abruzzo marittimo da San Salvo a Martinsicuro, che guarda le Marche di là dal fiume Tronto. Il rapido passaggio a Vasto sul bel lungomare sorvegliato da palazzo D’Avalos apre ai panorami dell’Adriatico fino a Francavilla al Mare, in un tratto costiero tutelato da riserve naturali dai nomi suggestivi: Punta Aderci, Lecceta di Torino di Sangro, Grotta delle Farfalle, Punta dell’Acquabella. A fianco della pista ciclopedonale che costeggia la strada i trabocchi penetrano nel mare come palafitte ferrose facendo pensare al brodetto di pesce, specialità della casa. Superata Ortona, borgo cui si legano drammatiche memorie della guerra – quando questa parte di Abruzzo fu attraversata dalla linea Gustav con la sua scia di distruzioni, fughe e Resistenza – da Francavilla al Mare il tracciato piega verso l’interno verso la dorsale di Chieti, tra lo sfumare delle colline disseminate di vigne, uliveti, borghi e castelli, e panorami struggenti del Gran Sasso e della Maiella. Circumnavigata la periferia di Pescara, dal colle di Montesilvano si intravedono a sud i pini d’Aleppo della pineta di Santa Filomena, a nord il lungomare di Montesilvano Marina e il complesso della ex colonia marina Stella Maris (1938-39), dalla pianta ispirata al mito futurista dell’aeroplano. Silvi Marina, con i suoi bassi cordoni di dune orlati dai pini, apre alle eleganti località balneari della costa teramana: Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova Lido, Tortoreto. Dal borgo alto di quest’ultima gli ultimi 50 km scivolano verso i lidi di Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, per poi sterzare bruscamente nell’entroterra e salire a tornanti sui poggi di placide frazioni di cui si intuisce la storia militaresca (Colonnella e Controguerra), prima dell’arrivo sempre in quota a Tortoreto.

 

Costa dei Trabocchi

Da Ortona a Vasto la cosiddetta Costa dei Trabocchi è stata valorizzata ristrutturando in chiave turistica alcune delle antiche macchine da pesca issate su palafitte di legno, simili a ragni ancorati sul fondo del mare o sugli scogli. Collegati alla riva con esili passerelle composte da tavole e travi non completamente connesse, i trabocchi hanno un aspetto in apparenza precario ma garantiscono leggerezza, equilibrio e resistenza alla forza del mare, in un tratto di costa splendidamente preservato. Calette, promontori, scogliere frastagliate si alternano a spiagge sabbiose (Ortona, Casalbordino, Vasto e San Salvo) o ciottolose (Fossacesia, Torino di Sangro). Sul sedime della ferrovia in disuso corre la spettacolare pista ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi, dal Lido di Francavilla a San Salvo Marina.

 

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