A cura di Michele Lauro
Sventolano le Bandiere Blu di Legambiente e Touring sul litorale di Porto Sant’Elpidio, cittadina del fermano allungata tra collina e mare. Il tracciato del Giro risale l’Adriatico marchigiano sulla Statale 16 tra sfondi di rinascimentale armonia: geometrie variabili dei campi coltivati sui declivi, case coloniche sparse, macchie di querce, cipressi, carpini, olmi. Oltrepassato il Chienti inizia il tratto maceratese con Civitanova Marche – centro turistico e commerciale vocato alle diverse espressioni dell’arte coreutica – Porto Potenza Picena e Porto Recanati. Da qui il tracciato si stacca dal mare penetrando nei colli intrisi di memorie leopardiane con il grandioso santuario di Loreto all’orizzonte, celebre meta di pellegrinaggio e turismo. Circumnavigando il Conero si passa da Osimo Stazione, sovrastata dall’omonimo borgo sulla cresta dei colli che separano le valli dei fiumi Aspio e Musone, per rientrare sulla costa a nord di Ancona nei pressi della spiaggia di Palombina, lungo arenile di sabbia fine che arriva a Falconara Marittima.
Fino a Pesaro la costa prosegue piatta e lineare, mettendo in fila agglomerati di seconde case e cittadine portuali ricche d’arte e cultura come Senigallia, laboratorio settecentesco di urbanistica neoclassica, e la medievale Fano. Un’occhiata alla Sfera grande di Arnaldo Pomodoro in piazza della Libertà, che spezza in due il lungomare di Pesaro, poi dal ponte-canale la provinciale 44 s’inoltra tortuosa nel Parco del monte San Bartolo: curve e saliscendi nel verde ombroso, con splendide viste sul mare e sulla falesia da un lato e sulla campagna dall’altro fino alla marina di Gabicce, sovrastata dal colle di Gradara, separata dal fiume Tavollo dalla romagnola Cattolica. Da Misano Adriatico la provinciale 50 conduce nell’entroterra a Coriano, borgo di Resistenza dove una galleria-museo ricorda il concittadino Marco Simoncelli, motociclista scomparso a 24 anni nel 2011. Più avanti la bassa valle del Marecchia guarda alle ondulazioni del Montefeltro da Santarcangelo di Romagna, ma il tracciato del Giro punta dritto verso Rimini volando sulla Via Emilia per gli ultimi 10 chilometri.
Capitale balneare d’Europa al centro di una vasta conurbazione della Riviera Romagnola, conserva nel centro storico preziose testimonianze della romana Ariminum, quando fu colonia all’incrocio di tre grandi strade (l’Emilia, la Flaminia e la litoranea Popilia), della città rinascimentale e della stagione liberty del primo Novecento, quando i vip popolavano le stanze del Grand Hotel. Icona architettonica del Rinascimento è il Tempio Malatestiano, rinnovato tra il 1447 e il 1460 per volere di Sigismondo Malatesta (lo celebra all’interno il ritratto di Piero della Francesca), con la maestosa facciata incompiuta di Leon Battista Alberti. La città lega la sua immagine novecentesca al genio di Federico Fellini, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita: al maestro sarà dedicato il Museo internazionale Federico Fellini, in allestimento nelle stanze di Castel Sismondo, mentre il cinema Fulgor proietterà a rotazione i suoi film.
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