A cura di Michele Lauro
Il lungomare di Cesenatico apre il sipario su una lunga tappa che disegna un intarsiato anello sui colli romagnoli, prima di tornare al punto di partenza dopo una giornata di saliscendi. Il tracciato punta verso Cesena disegnando un paio di angoli retti sulle provinciali che fendono il paesaggio agricolo, ne lambisce la periferia meridionale oltrepassando la trafficata autostrada adriatica e atterra sulla Statale 9 in direzione di Forlimpopoli, antico luogo di transito e di mercato sulla direttrice tra Forlì e Cesena.
Da qui si lascia la pianura per le colline del Sangiovese: sono splendidi balconi panoramici Bertinoro, Meldola nella bassa valle del Bidente, dove nel II secolo Traiano fece progettare l’imbocco dell’acquedotto che giungeva a Ravenna, e Mercato Saraceno, antico centro mercantile disteso su tre terrazzi alluvionali lungo un meandro del fiume Savio. Vie di transito verso la Toscana e Roma fin dal medioevo, la storia di queste valli rimase a lungo legata ai destini del granducato di Toscana e dello Stato pontificio. Superato il colle di Barbotto si entra nella parte romagnola del Montefeltro, aspra terra di divisioni e storie tormentate come le lotte che videro fronteggiarsi Montefeltro e Malatesta. La morfologia del territorio e la sua posizione di confine hanno reso difficile l’unificazione amministrativa e politica fino ai nostri giorni, come testimonia l’irriducibile autonomia della vicina Repubblica di San Marino e il recente passaggio dalle Marche all’Emilia-Romagna dei meravigliosi borghi arroccati sulle rupi a guardia della fertile campagna: Perticara, Novafeltria, San Leo che si raggiunge dopo un fugace sconfinamento nelle Marche sfiorando la chiesa della Madonna di Pugliano, a quasi 800 metri.
Sempre tortuosa, la strada supera il Passo delle Siepi e poi comincia una lenta discesa verso il mare, disegnando ancora un’ansa nell’ondulata campagna prima degli ultimi 30 km di pianura. Appena un pensiero alle memorie bucoliche di Giovanni Pascoli, sfiorando la sua San Mauro, e a quelle piratesche di Marco Pantani vicino alla stazione, e il lungomare di Cesenatico è di nuovo alle porte.
Centro balneare e fra le capitali della pesca adriatica, si stende attorno al porto-canale fondato nel 1302 dalla città di Cesena, che interseca la strada Romea con il ponte segnato da due colonne erette dai veneziani nel 1581. Ebbe il primo stabilimento balneare dopo la costruzione della ferrovia Rimini-Ravenna nel 1880, e agli inizi del Novecento divenne una prospera città-giardino con le prime colonie marine, oggi in disuso ma ancora in piedi nelle strutture originarie come l’Agip e la Enpas. Nel tratto interno del canale, racchiuso dai due ponti, si fronteggiano la sezione galleggiante e quella a terra del Museo della Marineria. Nei pressi della stazione, lo Spazio Pantani raccoglie cimeli e materiali audiovisivi in tre ampie sale intitolate alle grandi vette conquistate dal Pirata, nato da queste parti nel 1970.
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