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tappa_16: Udine-San Daniele del Friuli

tappa_16: Udine-San Daniele del Friuli

 

A cura di Fabrizio Milanesi

 

È la seconda delle due tappe interamente friulane. Si corre per più di duecento chilometri su un percorso disegnato intrecciando i profili delle prealpi Giulie,  per sfumare sui greti del fiume Tagliamento. 

Il sipario si alza su Udine, che da sempre segna il centro geografico di una regione dove la pianura tiene aggrappati a sé Alpi e Adriatico. E con un po’ di fortuna e di aria tersa, dal colle su cui appoggia il castello cittadino basta muovere lo sguardo per ammirare in un’unica panoramica il profilo violetto delle montagne, le tracce dei ghiaioni, le macchie più scure dei boschi, i solchi chiari dei torrenti; verso sud, invece, il luccichio della bassa pianura, un biancore prelude al mare. 

I primi colpi di pedale fanno muovere lento il gruppo tra le quinte di un teatro cittadino antico, elegante e sobrio, come spesso è il carattere furlano. Piazza I Maggio, il Palazzo patriarcale, il Duomo e piazza Matteotti scandiscono il passaggio fino alle porte a nord del capoluogo, da cui si cambia andatura con verso il primo strappo di giornata, la salita alla Madonnina del Domm, amatissima dagli appassionati locali. 

Le frequenze sono ancora alte quando si entra a Cividale del Friuli. Allo sbocco delle valli che risalgono verso le Alpi slovene, si attraversa un fazzoletto di poche centinaia di metri di diametro, case con le facciate dipinte guardano su un intrico di strade acciottolate e di piazzette silenziose, qualcuna aggrappata alle rocce che strapiombano nel Natisone. Cividale è Bandiera arancione del Touring Club Italiano per la qualità dell’accoglienza, la ricchezza e la varietà dei motivi d’interesse storico-culturali e paesaggistici e dal 2011 Cividale è parte dei Patrimoni dell’Umanità Unesco per le sue straordinarie eredità longobarde. 

Il secondo atto della tappa si apre tra i colli orientali di Udine, un vero e proprio «parco della vite e del vino». I rilievi coperti di boschi e di vigne lasciano spazio a piccoli borghi. In questo paesaggio armonioso, a ridosso delle Prealpi Giulie si trova Tarcento, abbellita dalle ville che rimandano a villeggiature dei signori dell’800 e del ‘900.

Il gran finale si svolge su un anello da percorrere due volte, con punte del 16% di pendenza del monte di Ragogna a chiamare gli scatti e le fughe anche dei passisti. Gran finale a San Daniele, il principale centro dei colli occidentali friulani famoso in tutto il mondo per il suo dolcissimo e inimitabile prosciutto, più di una tentazione dopo 200 chilometri di fatiche. 

Udine 

Planiamo su Udine dal colle del suo castello. Tutt’intorno i tetti della città, e il centro storico, più lontano, verso nord, il profilo violetto delle Alpi Carniche e Giulie. Udine è una città da vivere passeggiando nel centro storico. Alle mete storico-artistiche e architettoniche si intrecciano i richiami alle tradizioni artigianali ed enogastronomiche, ai mercati e alle osterie, luoghi che dimostrano come la gente continui a essere legata al suo passato. Dal castello e da piazza della Libertà, si ritrovano i luoghi simbolo dell’identità cittadina, da piazza I Maggio al Palazzo patriarcale, il Duomo e piazza Matteotti. Appena oltre i confini del centro storico si trova porta Aquileia, a sud-est, oppure la Galleria d’Arte moderna, a nord-est. Certo Udine, capoluogo della regione, non è proprio una città d’acqua, ma la bellezza di qualche scorcio sulle sue rogge è smagliante.

Scopri gli altri highlight della tappa sul sito del Touring Club Italiano