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31
Mag

Sulla strada: Velodromo Vigorelli, Milano

SenzaGiro ha i suoi inviati. Abbiamo chiesto a chi può in questo momento andare sulle strade del SenzaGiro di raccontarci, con un video-selfie, i luoghi dove sarebbe dovuto passare la corsa: la partenza o l’arrivo, o una strada, una salita, un lungomare, una piazza. Sono i “segnaposto” SenzaGiro e ci parlano di storie e di luoghi diversi, anche lontani dal ciclismo agonistico, ma che tirano un filo rosso, o forse rosa, lungo le strade del Giro. Dall’interno del Velodromo Vigorelli una doppia “corrispondenza”. Nella prima, Alberto Saibene, saggista, mette insieme cronaca politica, campioni del ciclismo e del cinema e grandi poeti per raccontare la primavera del 1948 a Milano: un piano sequenza tra Joseph Cotten e Fiorenzo Magni, Alcide De...
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31
Mag

Da Milano: Mario Fossati e Claudio Sanfilippo

Davide Ferrari legge e interpreta per SenzaGiro brani di racconti, poesie e saggi in cui “passa una bicicletta”. Oggi legge una poesia di Claudio Sanfilippo, dedicata al Velodromo Vigorelli. E sempre al Vigorelli è dedicato il brano letto da Gino Cervi, tratto da un articolo di Mario Fossati, raccolto nella biografia scritta da Enrico Currò, Mario Fossati e la storia del giornalismo sportivo italiano (1945-2010) (Bolis Edizioni, 2018). Claudio Sanfilippo canta due sue canzoni: Pavesi detto l’Avocatt, ispirata alla figura di Eberardo Pavesi, narrata in un libro di Gianni Brera, Addio bicicletta! (1964); e Il volo di Coppi, che nasce dal libro di Gino Cervi e Giovanni Battistuzzi, Alfabeto Fausto Coppi. 99 racconti e una canzone (Ediciclo Editore, 2019).
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25
Mag

Izoard

Izoard di Albano Marcarini Dei due, il versante sud dell’Izoard è il più impegnativo. La pendenza media è del 7.2%, con una punta del 14%, contro i 5.9% e una punta del 9.9% del versante nord. Fissiamo la partenza al bivio di L’Esteyre (alt. 1353), dove dalla strada del valico (D 902), distante 14.2 km, si stacca la diramazione (D 947) per il Queyras. D’impeto si guadagna la soglia del vallone d’Arvieux, ma è bene non forzare. La segnaletica informa, ogni chilometro, delle pendenze da affrontare. Si risale il versante fra prati e macchie di bosco. Superati i 1400 metri d’altezza e raggiunte le poche case di La Cassière, si ha un momento di respiro: un rettifilo pianeggiante inquadra la...
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11
Mag

Varale il vittorioso

A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «È la prima volta che un giornalista italiano viene a trovarmi» (p. 160). Lo disse Maurice Garin a Vittorio Varale. Garin era lo spazzacamino valdostano, poi emigrato e diventato francese, che vinse il primo Tour de France (e due Parigi-Roubaix). Varale, allora giornalista della “Stampa”, accompagnato dall’ex campione del mondo dei dilettanti Pierino Bertolazzo, era andato a trovarlo nel suo garage di Lens. Garin li fece accomodare nel retrobottega, estrasse una bottiglia di bianco e cominciò a raccontare. I vittoriosi (Longanesi, 252 pagine, pubblicato nel 1969 costava 2500 lire, prefazione di Gianni Brera) è una raccolta di incontri con i primi della classe. Nel ciclismo: Giuseppe Gerbi (“il Diavolo Rosso”), Major...
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