SenzaGiro ha i suoi inviati. Abbiamo chiesto a chi può in questo momento andare sulle strade del SenzaGiro di raccontarci, con un video-selfie, i luoghi dove sarebbe dovuto passare la corsa: la partenza o l’arrivo, o una strada, una salita, un lungomare, una piazza. Sono i “segnaposto” SenzaGiro e ci parlano di storie e di luoghi diversi, anche lontani dal ciclismo agonistico, ma che tirano un filo rosso, o forse rosa, lungo le strade del Giro. Dall’interno del Velodromo Vigorelli una doppia “corrispondenza”. Nella prima, Alberto Saibene, saggista, mette insieme cronaca politica, campioni del ciclismo e del cinema e grandi poeti per raccontare la primavera del 1948 a Milano: un piano sequenza tra Joseph Cotten e Fiorenzo Magni, Alcide De...Continue Reading
A cura di Fernanda Pessolano, Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza «È la prima volta che un giornalista italiano viene a trovarmi» (p. 160). Lo disse Maurice Garin a Vittorio Varale. Garin era lo spazzacamino valdostano, poi emigrato e diventato francese, che vinse il primo Tour de France (e due Parigi-Roubaix). Varale, allora giornalista della “Stampa”, accompagnato dall’ex campione del mondo dei dilettanti Pierino Bertolazzo, era andato a trovarlo nel suo garage di Lens. Garin li fece accomodare nel retrobottega, estrasse una bottiglia di bianco e cominciò a raccontare. I vittoriosi (Longanesi, 252 pagine, pubblicato nel 1969 costava 2500 lire, prefazione di Gianni Brera) è una raccolta di incontri con i primi della classe. Nel ciclismo: Giuseppe Gerbi (“il Diavolo Rosso”), Major...Continue Reading